Non è facile inquadrare Pi Campus in un’unica definizione: sicuramente non è un semplice fondo d’investimento. Ma non è neanche un coworking, un acceleratore o un incubatore (se non nella accezione di indie incubator che diamo qui). Una piccola Silicon Valley nel cuore di Roma? Forse, ma è meglio svincolarsi dai paragoni, anche perché Pi Campus rappresenta un ibrido, qualcosa di unico in Italia. Sul proprio sito si considera both a startup district and a venture fund: probabilmente “working environment” potrebbe essere un termine che racchiude al meglio l’essenza del Campus. Ovviamente anche il processo di adesione al Campus è unico: non c’è alcuna possibilità di application o di affittare scrivanie come in un normale coworking: il modo più diretto per entrarne a far parte è quello di essere scelti. In seguito a uno scouting molto accurato si prediligono startup a uno stadio avanzato di sviluppo o già uscite da un percorso di accelerazione, che spicchino per un elevato potenziale di crescita. Ed è a questo punto che scatta il processo di finanziamento. Finora Pi Campus ne ha portati a termine 34: un modello che prevede investimenti seed tra i 25.000 e i 200.000 euro circa, offrendo alle startup selezionate 6 mesi di permanenza gratuita all’interno dello spazio, dove trovare la possibilità di confrontarsi e condividere idee, soprattutto con altre startup che già da tempo risiedono nel Campus, sfruttando i loro know how e competenze più avanzati. Ecco quindi che alla componente “virtuale” del fondo d’investimento si aggiunge una dimensione fisica, un luogo che mira a ricreare una ambiente favorevole alle idee e allo sviluppo: numerose villette immerse nel verde romano dell’Eur dove vengono ospitate le startup, uno spazio ideale dove poter lavorare in tranquillità, rilassandosi e concentrandosi al meglio. Ogni villa possiede varie scrivanie attrezzate per i propri startupper, oltre a una cucina e ad alcune living room dove i “citizens” – così vengono chiamati i residenti di Pi Campus – possono incontrarsi e dar sfogo alla propria creatività. Ma non è tutto: palestra, sala giochi, un’area di book sharing, uffici dotati di docce e armadietti, corsi di spinning, ginnastica e sedute massaggi, il tutto completamente gratuito, più alcuni bonus: il più curioso? Chi smette di fumare riceve un aumento del 4% sullo stipendio! https://www.youtube.com/watch?v=v1pUh0_01yY Tra le startup ospitate troviamo, per esempio, wineOwine, portale che mette in risalto per i propri utenti i prodotti di piccoli viticoltori e cantine selezionate di alta qualità; Boom, azienda Usa con l’obiettivo di creare l’aereo passeggeri più veloce al mondo; oppure Le Cicogne, startup che aiuta i genitori a cercare una babysitter fidata, permettendo a quest’ultime di trovare un impiego (ve ne avevamo già parlato qui).
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Marco Trombetti, co-founder di Pi Campus
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