C’è una startup yemenita che qui a Startupbusiness seguiamo fino dai sui primi passi, l’ultima volte ne scrivemmo lo scorso anno. La startup è AnaMehani ed è nata per sostenere la microeconomia e permettere a chiunque di potere intercettare piccolo lavori al fine di guadagnare qualche denaro. È nata nello Yemen, territorio non certo facile come anche i più recenti fatti di cronaca purtroppo confermano e dal 2015 è cresciuta in modo consistente. AnaMehani registra oggi oltre 300 richieste giornaliere, ne ha raccolte fino a oggi in tutto oltre 50mila, ha creato 264 mila opportunità di lavoro per un valore di oltre 750mila dollari, oltre 14mila persone hanno trovato lavoro stabile, oltre 6mila lavoratori costituiscono l’attuale network distribuito su sei città dello Yemen e sono oltre 200 le lavoratrici che sono iscritte alla piattaforma.
“Oggi facciamo un altro passo avanti – dice a Startupbusiness Saeed Alfagieh, Ceo e co-fondatore di AnaMehani – con la chiusura del nostro terzo round di investimenti che segue quelli precedenti all’inizio della nostra avventura imprenditoriale e nel 2017 con un gruppo di business angel locali”. I denari di questo nuovo round, il cui ammontare Saeed preferisce non rivelare dietro specifica richiesta dei suo investitori, saranno usati per avviare il programma di internazionalizzazione partendo dall’Egitto con la realizzazione di una vera e propria filiale nel Paese, e poi altri Paesi nell’area come Arabia Saudita e Giordania: “e poi investiremo anche nell’automatizzazione del servizio, nel migliorare la esperienza degli utenti e nello sviluppare nuovi prodotti”, dice il Ceo il quale aggiunge : “stiamo lavorando per integrare il sistema di pagamento online nella piattaforma e nella app e ragionando come utilizzare la blockchain e l’intelligenza artificiale per rendere il nostro servizio ancora più efficace, efficiente e sempre più disponibile in tutti i mercati dell’area”. Questo terzo round AnaMehani lo ha raccolto grazie a VPF Limited, società di investimento britannica che ha mostrato di credere fortemente nel progetto come ha confermato il direttore generale sottolineando come AnaMehani è stata in grado di realizzare una piattaforma che sfrutta le più recenti tecnologie per rispondere al problema della disoccupazione, soprattutto giovanile, e siamo persuasi che il lavoro di AnaMehani possa avere un impatto positivo in tutta la regione e anche in altre zone del mondo”.© RIPRODUZIONE RISERVATA