Normativa startup, verso il voto per il DDL Concorrenza

Serve che le istituzioni diano supporto all’ecosistema startup. E’ un tema permanente, è un tema che ha visto lo scenario evolvere con anche momenti chiave come l’istituzione dello Startup Act nel 2012 e la nascita di CDP Venture Capital nel 2020, ora siamo a un altro momento chiave che segue due filoni fondamentali: quello europeo dove serve che la UE, anche e soprattutto alla luce degli scenari globali che si stanno formando in questi mesi, prenda una posizione molto più forte, netta e unita nel supportare l’innovazione d’impresa e qui vi è la proposta del 28esimo regime di cui abbiamo scritto qui e che rappresenta l’evoluzione di una strategia che i vari Paesi membri adottano a velocità diverse e che deve portare ad avere un vero mercato unico per startup e investitori perché solo così possiamo sperare di dare concretezza a una crescita esponenziale capace non solo di fare dell’Europa uno dei centro globali dell’innovazione, con tutte le sue caratteristiche specifiche, ma anche renderla competitiva nei confronti delle altre grandi forze: USA e Cina principalmente.

Ciò che oggi avverrà sarà l’approvazione o meno da parte delle istituzioni italiane delle modifiche proposte in seno al DDL Concorrenza che vanno, o almeno ci si auspica vadano, a favore di un ulteriore sostegno alle startup. Si tratta di un passo importante anche in vista della suddetta questione del 28esimo regime perché il manifestarsi di una volontà da parte dei governi nazionali verso il supporto alle startup rappresenta un ulteriore fattore di spinta per il successo dell’auspicato framework europeo.

E poi c’è anche un’altra notizia all’interno della notizia: il fatto che le due associazioni di settore Italian Tech Alliance e InnovUp hanno deciso di intervenire in maniera congiunta sulle modifiche al DDL Concorrenza, depositate alla Camera e questo è un ulteriore segnale del fatto che vi è una necessità strutturale perché, lo abbiamo detto tante volte, le startup e l’innovazione di impresa sono fondamentali per il futuro del Paese, della UE e per poter vincere le sfide sociali, ambientali, economiche che il momento storico ci pone.

La nota delle due associazioni pone enfasi sul fatto che tra le principali novità introdotte, da segnalare in particolare vi è la norma che coinvolge maggiormente gli investitori istituzionali, chiamati a destinare, per poter fruire degli attuali incentivi fiscali, una quota degli investimenti qualificati nell’asset class del venture capital pari al 5% nel 2025 e al 10% negli anni successivi; la sostituzione del nuovo requisito dei 20mila euro di capitale sociale e del dipendente, per la permanenza nel registro delle startup innovative, con una serie di requisiti alternativi da ottenersi dopo il terzo anno e la possibile estensione da 5 a 9 anni qualora siano soddisfatti ulteriori parametri ancor più sfidanti, una gradualità che consentirà di premiare solo le aziende realmente capaci di confrontarsi con il mercato e raggiungere una dimensione internazionale; l’innalzamento delle agevolazioni fiscali per chi investe in startup dal 50% al 65% e la possibilità di continuare a beneficiare degli incentivi anche in caso di fallimento della startup, oltreché l’anticipazione della fruizione del beneficio in caso di investimento con convertendo; l’estensione del nuovo credito d’imposta per gli investimenti in startup realizzati da incubatori certificati anche agli acceleratori certificati.

“Accogliamo con favore l’emendamento presentato alla Camera, che ha portato a modifiche che vanno nella direzione di quanto da tempo richiesto e lungamente discusso – commenta Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance – Ci sono ancora margini per rendere le misure più incisive ed efficaci sia in questo che in altri provvedimenti: perciò continueremo a lavorare con l’obiettivo di contribuire alla crescita dell’ecosistema anche dal punto di vista normativo. Come ci insegna anche il percorso del decreto Concorrenza, le cose possono cambiare molto velocemente. Per questo, l’obiettivo è che vengano accolte le proposte di modifica relative alla Legge di Bilancio, in particolare su quanto previsto in materia di web tax e tetto alle detrazioni. Se confermati nel prosieguo dell’iter legislativo, i passi avanti di oggi possono essere un mattone importante nel percorso di crescita sempre più significativo dell’ecosistema italiano dell’innovazione”.

“Con l’approvazione dell’emendamento presentato dal Governo al DDL Concorrenza si conclude il lungo percorso avviatosi durante il nostro evento per i 10 anni dello Startup Act con l’appello per un aggiornamento di quel framework normativo. Una revisione della norma del 2012 che oggi, finalmente, vede la luce grazie alla collaborazione tra le associazioni e le istituzioni e al lavoro dei tanti professionisti che hanno contributo a questo risultato – afferma Giorgio Ciron, Direttore di InnovUp – Queste modifiche pongono il nostro framework normativo più vicino alle best practices internazionali e possono contribuire a supportare tutti coloro che fanno impresa innovativa in Italia. Tuttavia, si tratta di un punto di partenza, e non certo di arrivo, per la filiera italiana dell’innovazione, infatti, vigileremo sull’applicazione delle nuove misure e, soprattutto, sulle modifiche proposte alla Legge di Bilancio, come web tax e tetto alle detrazioni, senza le quali alcune delle suddette misure si riveleranno inutili. E’ stato fatto un significativo passo avanti ma non ci accontentiamo dei passi, l’innovazione ha bisogno di correre per poter esprimere il proprio potenziale e contribuire alla crescita e sostenibilità del nostro Paese nel futuro”. (foto di Marco Oriolesi su Unsplash)

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